Oṃ costituisce la sillaba sacra, il cui suono originale richiama la vibrazione creativa dell’origine e che troviamo come prefisso nella quasi totalità dei mantra induisti. Queste due lettere riescono a potenziare gli effetti benefici perchè portano colui che recita il mantra a vibrare sulla frequenza dell’origine. Om rappresenta un nome di Dio.
Namaḥ nella lingua sanscrita significa “abbandonarsi” oppure “arrendersi”. Probabilmente lasciarsi andare alle sensazioni che le vibrazioni hanno su di noi. La parola arrendersi implica uno stato di resistenza e di forzatura che può rafforzarsi se non si è in grado di essere fiduciosi e ricettivi.
Śhivaya fa riferimento a Śhiva, una delle divinità principali dell’induismo, colui che distrugge il falso, l’ignoranza e le cattive tendenze.
Rappresenta un aspetto di Dio nelle sue principali manifestazioni.
Maha Atma Choa Kok Sui scrive:
“Nella tradizione induista la Santa Trinità è composta da:
Dio Shiva il Distruttore e il Ricostruttore.
Dio Vishnu il preservatore.
Dio Brahma il creatore.
Dio L’Onnipotente è chiamato Dio Shiva, che è il Distruttore ed il Ricostruttore. Distruggere e ricostruire è uguale alla rigenerazione. Il termine rigenerazione ha vari significati, inclusa l’evoluzione spirituale…”
Tratto dal libro L’esistenza di Dio è auto-evidente di Maha Atma Choa Kok Sui.